Siccità in Sicilia: il Masaf scrive al Sindaco di Mineo, Giuseppe Mistretta

Il Sindaco di Mineo in questi mesi si è appellato al governo nazionale e a quello regionale, affinché queste istituzioni mettano in campo misure e risorse per risolvere la problematica della siccità in Sicilia, e nel nostro territorio Calatino.

Il primo cittadino di Mineo ha ricevuto una risposta dal Ministero dell’Agricoltura (Masaf), della sovranità alimentare e delle foreste, con ministro Francesco Lollobrigida, alla sua lettera del 21 marzo 2024 dove nell’occasione ha condiviso con il Ministero dell’Agricoltura, la complessa problematica da siccità che continua ad interessare la nostra Sicilia. Problema molto serio.

Il Masaf, attraverso la Segreteria tecnica del ministro, ha risposto quanto segue: “A livello governativo sta proseguendo l’interlocuzione per il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale per la crisi idrica richiesta dalla Regione. Con specifico riferimento al settore agricolo sono comunque già diversi gli interventi in essere a sostegno delle aziende e a compensazione dei danni subiti. Per i danni da siccità del 2022 la Regione Sicilia ha beneficiato di risorse a valere del decreto “Aiuti Bis” (art.13 Decreto-Legge 9 agosto 2022 n.115 e successive modifiche) che ha stanziato 100 milioni per la siccità 2022 usufruendo degli interventi previsti per favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva, di cui all’articolo 5 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, – Fondo di solidarietà nazionale – in deroga alle disposizioni di cui al comma 4 del medesimo articolo. Per quanto concerne la siccità del 2023 il DM 25 ottobre 2023 del Masaf ha previsto che risorse afferenti ai fondi unionali della riserva di crisi PAC, aumentati di un cofinanziamento nazionale del 200%, venissero proprio destinati, per una quota parte, alla copertura dei danni del prolungamento della siccità 2022 al 2023. Si tratta di oltre 80 i milioni di euro che il Governo ha destinato alla copertura dei danni da siccità per il 2023 e di cui beneficia anche la Sicilia. Per quanto riguarda la richiesta di una riapertura dei termini per la denuncia dei pozzi così prevista dal D.Lgs n.275, del 12/07/1993, art.10, comma 1, occorre precisare che una gestione risolutoria della questione risulta articolata poiché presuppone degli impatti sulla quantificazione del bilancio idrico. Si precisa, inoltre, come il termine di dodici mesi originariamente previsto dal D.Lgs n.275 è stato già prorogato con norme successive sino al 30 giugno 2003. Allo stato, quindi, la regolarizzazione di eventuali pozzi non dichiarati nei termini potrebbe essere consentita solo con l’approvazione di una nuova specifica legge di carattere nazionale di tipo sanatorio o con provvedimenti transitori da attuare al riconoscimento dello Stato di emergenza. Anche tenendo in considerazione la Vostra sollecitazione, il Ministero dell’agricoltura ha avviato un confronto con il Ministero dell’ambiente, competente in materia, con gli uffici legislativi interessati e con il Commissario siccità. Confidando di poterle dare presto degli aggiornamenti le porgiamo sinceri saluti”.

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